SAILING4HANDICAPS: MISSIONE INIZIATA

E’ vero lo ammettiamo: il progetto e’ iniziato da qualche mese ma il nostro blog e’ rimasto vuoto… Sembrera’ strano a sentirsi, ma anche nel terzo millenio non e’ cosi’ facile trovare una connessione ad internet, soprattutto se si e’ per mare! Eccoci qui per darvi un sunto degli ultimi mesi e tenervi finalmente aggiornati!

Laciata la fredda Germania ad inizio estate ci siamo diretti verso sud macinando miglia e visitando diversi paesi Europei. Cosa vuol dire vivere in barca? Emozioni continue!!! Lo spendore del mare e dei suoi abitanti toglie il fiato, il cuore si ferma per un attimo pronto a partire a mille non appena le onde si alzano e il vento soffia. Imagine e’ straordinaria: la nostra piccola ci ha portato sani e salvi fino in Portogallo, a volte veleggiando a meraviglia, altre volte un po’ annoiata spinta dai suoi motori, poche volte, per fortuna, saltando e scivolando sopra e sotto le onde burrascose. Per noi si e’ trattato di un test importante prima di attraversare l’Atlantico, ma siamo un equipaggio affiatato e teniamo duro!

Dopo mesi in Europa e’ arrivato il tanto atteso momento di veleggiare fino al Marocco dove i primi pazienti ci stavano gia’ aspettando. Facile a dirsi, non cosi’ semplice a farsi: una bassa pressione localizzata sull’Atlantico orientale ha deciso di accompagnarci per tutto il tragitto con vento in faccia e folate costantemente sopra i 30 nodi. Ve la immaginate Imagine volante in mezzo al mare , con un super capitano Wojtek al comando e Elena (ingessata alla gamba) saltellante su di un piede ad aiutarlo??? Ecco, esattamente cosi’ ci ha accolto il Marocco. Il piano era di attraccare a Safi, ma la tempesta ci ha costretto a ripiegare verso la baia di Mohammedia dove una piccola ma ospitale marina ci ha offerto riparo.

Eccoci qui! Nemmeno il tempo di arrivare che abbiamo iniziato a lavorare. Tre giorni fa ci ha raggiunto dalla Germania il nostro ortopedico meccanico, Christoph Ganter, amico ed ortopedico al fianco di Wojtek da anni. Christoph e’ atterrato a Marrakesch dove si trova anche un centro ortopedico presso cui possiamo svolgere parte del lavoro. Due ore dopo il suo arrivo il nostro instancabile bavarese era gia’ al lavoro. I primi due giorni sono stati incentrati sul conoscere i pazienti, prendere le misure e preparare i modelli per costruire i contenitori delle nuove protesi. Un lavoro non da poco, considerando che abbiamo incontrato 15 persone con problemi, eta’ ed origini totalmente diversi. Ma una cosa li accomuna: il sorriso con cui ringraziano per l’immenso tesoro che stanno per ricevere.

Cosa vuol dire perdere una gamba in Marocco? L’esclusione dalla vita di tutti i giorni, la perdita del lavoro ed enormi difficolta’. A partire dal bambino che non va piu’ a scuola perche’ i compagni lo prendono in giro, fino al papa’ che vuole potersi muovere per giocare con le sue figliolette… capirete dunque come quei sorrisi siano sinceri e quanto riempiano i nostri cuori!!!

Terzo giorno di lavoro: oggi solo i piu’ duri possono partecipare! I modelli per i contenitori devo essere riempiti di gesso per ottenere il loro positivo: siamo tutti ricoperti di polvere bianca. Penso che questa sera la nostra lavatrice ci chiedera’ di pagarle gli straordinari! Christoph modella i calchi come un scultore esperto… Non fosse per il suo incomparabile accento bavarese, lo chiamerei Michelangelo! Stasera si torna in barca e domani si iniziano a costruire le prime protesi a bordo…non vediamo l’ora!!!

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